La relazione annuale dell’Authority delle Comunicazioni è l’evento più importante per gli addetti ai lavori nel comparto TLC, perchè rappresenta la summa delle attività svolte nel corso dell’anno. Si tratta certamente anche di una buona occasione di incontro e di confronto tra i presenti.
Vi vorrei relazionare quelle che sono state le mie impressioni in merito.
Come spesso accade, proprio in coincidenza con questo grande evento, la mia agenda era già zeppa di impegni personali e professionali e quindi mi sono dovuto dividere tra Camera dei Deputati e riunioni in città. E guarda caso proprio quest’anno ho avuto un accesso speciale, direttamente alla Sala della Lupa mentre negli anni precedenti seguivo nella sala adiacente.
L’intervento di apertura è stato a cura del Presidente della Camera Gianfranco Fini. Mi ha sorpreso sentirlo difendere ancora la carta stampata – che anche io amo tanto, lo sapete – ma che inesorabilmente sarà sostituita, o forse è gia stata sostituita, da una versione digitale on line, ma non per questo verra’ “soppiantata da Internet” – come piace credere a chi chiede ausili economici per far sopravvivere un business oramai senza futuro.
Ho apprezzato invece il passaggio in cui Fini ha esortato a fare di Internet un diritto per tutti i cittadini, come già avviene in altri Paesi. Sotto altri versi, ho sentito il Presidente della Camera elogiare l’agenda digitale della Commissaria Kroes. Quanto mi piacerebbe che fosse vero! Quanto mi piacerebbe che un politico di spicco come Gianfranco Fini conoscesse davvero il contenuto dell’agenda digitale europea. Eppure non riesco a convicermi che sia vero. Mi pare un discorso scritto da un ghostwriter e recitato all’occorrenza. Voglio dire che mi fa piacere che l’Onorevole Fini dica che “Serve un modo efficiente per usare lo spettro”. E’ giusto. Ma mi chiedo se ha veramente coscienza di quello che ha detto. Vi faccio un esempio. Fini – di cui non è nota la preparazione tecnica – ha dichiarato candidamente che “Si deve adottare il modello del dividendo digitale esterno”. Sono d’accordo. Anche qui: il discorso è giusto e sacrosanto. Solo che non convince che sia lui a dirlo. Non sono sicuro che sappia cos’è il dividendo digitale esterno e perchè ritiene che sia un modello da adottare. Quali altri modelli alternativi conosce, eccetera.
Finalmente si passa alla relazione Agcom 2010 e come da protocollo, ascolto volentieri l’intervento del Presidente Corrado Calabrò. Vi incollo direttamente gli appunti che ho preso con il mio iPad, mentre una telecamera RAI mi riprendeva come se fossi lo stereotipo dell’uomo tecnologico di prossima generazione.
Riassumendo l’intervento di Calabrò in 10 punti, direi che:
- “Le TLC hanno generato ricavi anche nel periodo di crisi”
- La nostra telefonia mobile e tra i settori più competitivi al mondo. Devono essere rivisti i costi di terminazione. La discesa del prezzo delle chiamate fm non corrisponde al calo dei prezzi all ingrosso. Forse intervetranno.
- La quota di mercato di Telecom Italia sembra scesa al 74% con un calo di 20 punti in 5 anni di consiglierato AGCom.
- Esalta Open Access come modello valido.
- I piani ultrabroadband degli alternativi e quelli di Telecom Italia sono o non sono in linea con le aspettative europee?
- Evitare i costi di duplicazione delle infrastrutture sul territorio. Servono accordi tra operatori e enti locali. Esempi di migliori pratiche sono la Lombardia e il Trentino.
- Servono norme per la condivisione delle infrastrutture.
- Servono norme per interoperabilità dei servizi PA
- Servono meno vincoli per il Wi-Fi incentivi alla larga banda, rottamazione vecchi pc.
- Serve una riforma del diritto d’autore
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