Le parole sono importanti anche nelle telecomunicazioni.
1) Non basta dire “operatore verticalmente integrato” se vi state riferendo a TIM, dite TIM o Telecom Italia. Non tutti gli operatori verticalmente integrati hanno un Significativo Potere di Mercato e da esso discendono numerose conseguenze.
2) Allo stesso modo non dite “operatore wholesale only” se vi state riferendo a Open Fiber: dite Open Fiber nella parte di rete di cui è proprietaria. Dite “Concessionario Open Fiber” o rete dello Stato se vi state riferendo alla rete di cui Open Fiber è solamente concessionario in aree bianche (ex. bandi BUL segue la normativa sugli aiuti di Stato). Il fatto che sia Wholesale Only non basta da solo a spiegare le condizioni economiche e tecniche che offre o a cui è sottoposto in termini regolamentari (i.e. accesso all’infrastruttura attiva o passiva).
3) Non bisogna dire “incentivo ad investire” se non si dice di quale investimento si sta parlando: il sottinteso crea malintesi. Incentivo ad investire in cosa? In rame? In fibra ottica? Quale fibra ottica? Incentivo ad investire in reti preesistenti? L’unico incentivo che è rilevante è quello ad investire in nuove reti.
4) non bisogna dire “Reti FWA” se non si fa riferimento all’architettura di rete con cui viene offerto il servizio: Sono reti FWA Mobili, ossia offerte di accesso ad Internet fisso con reti e frequenze per uso mobile 3G, LTE (e quindi con i limiti del mobile senza segregazione del traffico e dove non è specificato il fattore di contemporaneità). E ci sono centinaia di reti FWA fisse con frequenze dedicate, che hanno una qualità completamente diversa.
E adesso spieghiamo un po’ di intrecci delle tre locuzioni su riportate:
Non tutti gli operatori verticalmente integrati hanno un disincentivo ad investire. Ad esempio Eolo e Fastweb hanno una loro divisione wholesale e una retail ma investono nelle loro rispettive reti senza turbare il mercato in quanto non sono operatori notificati.
Non tutti gli investimenti sono rilevanti ai fini del Codice. Non lo sono gli ammodernamenti di reti preesistenti ad esempio.
Non tutti gli investimenti sono recuperabili o scalabili: gli investimenti in VHCN in parte della rete non sono recuperabili e non sono scalabili.
Non tutte le nuove reti sono rilevanti ai fini del Codice (i.e. VHCN, very high capacity networks).
Il fatto che un operatore sia Wholesale Only non dice nulla purtroppo degli obblighi di accesso a cui dovrebbe essere sottoposto se non si specifica la rete a cui si sta facendo riferimento e della composizione della sua offerta all’ingrosso quando, quanto, e se è pienamente disaggregata.
Il rischio reglatorio di un operatore wholesale-only è inferiore al rischio di un operatore SMP verticalmente integrato per via di determinati controlli operati dall’Autorità (ad es.di replicabilità delle offerte retail).
Massima attenzione quando si pone il tema degli aiuti di Stato nei casi in cui si realizza un intervento pubblico di sviluppo dell’infrastruttura, ancorchè di proprità statale, anche se il concessionario opera solo nel mercato wholesale. Anzi, in questo scenario, i rischi sono molteplici, legati a numerosi vincoli legislativi per appalti, legati anche alla diversa progettazione e realizzazione della rete, su un mercato sostanzialmente limitato, chiuso, ed a volte saturo (es. piena occupazione dei tecnici in determinate aree del territorio nazionale).
Il fatto che nel mondo del Fixed Wireless Access si siano fatte ricadere le offerte degli operatori mobili indica la via alla necessità di paletti regolamentari per indicare le architetture di rete con cui il servizio viene offerto. Manca a monte una delibera dell’Autorità che ne fissa i parametri e stabilisce quando è mobile e quando è fisso (es. fattore di contemporaneità, segregazione fisica del traffico, sim differenziate solo per fwa).
E’ auspicabile che chiunque scriva di fattispecie tecniche legate alle Telecomunicazioni adotti un linguaggio comune che poi è l’unico possibile, ossia quello tecnico riservato ai tecnici, senza prestare il fianco a fraintendimenti.