di Dario Denni
Pedofilia, bullismo, episodi di violenza salgono ogni giorno alle cronache dei giornali e finiscono quasi sempre, per approdare nella Rete con modalità a volte molto preoccupanti. Succede anche il contrario, ossia che da Internet nascano fenomeni aberranti che si proiettano poi nella vita reale agitando l´opinione pubblica e molto spesso, anche le istituzioni. E´ giusto ed opportuno quindi, mantenere separate e distinte le fattispecie che nascono su Internet da altri fenomeni di confine che possono anche apparentemente somigliare ai comuni reati sanzionati dalla legge, ma molto pi๠spesso necessitano di cautele ulteriori per poter essere validamente perseguiti e pi๠efficacemente sanzionati. Facciamo un piccolo passo indietro. Internet, come tutti sappiamo, è un formidabile strumento di comunicazione che ha rivoluzionato il nostro modo di vivere, interagire, lavorare, studiare. Per di pià¹, è stato pensato per scopi militari in modo da poter realizzare una comunicazione da un punto all´altro, indipendentemente da cosa possa accadere ai punti centrali. Anche in caso di attacco nucleare, la comunicazione resta sempre garantita tra due punti, perciò non esiste oggi sistema di filtraggio che sia tecnicamente invulnerabile di fronte ai contenuti che la rete veicola. Chiarito questo aspetto per così dire ‘tecnologico´, non resta che dare uno sguardo agli episodi aberranti che nascono sempre da un abuso di Internet oppure da semplice ignoranza informatica. Il fenomeno pi๠allarmante che abbiamo avuto modo di apprendere dalle cronache dei giornali e di cui non avevamo mai avuto prima la percezione, è che in Rete dobbiamo doverosamente proteggere i pi๠piccoli durante la navigazione. Può sembrare una stupida banalità ma se continuano ad accadere certi fatti di cronaca a danno dei bambini, è segno evidente che dobbiamo continuare a ribadirlo ed anzi a diffondere meglio questo allarme. Un minore non deve mai essere lasciato solo davanti al computer. Mai! Fa da corollario a questa regola generale, la conseguente esigenza di informare le famiglie sui pericoli che i minori possono correre navigando certi siti o avvalendosi di determinati servizi non adatti a loro. Ma c´è di pià¹. Purtroppo anche i genitori e gli insegnanti, nonchè tutti gli educatori, hanno bisogno di una formazione all´uso consapevole di Internet per poter trasfondere ai ragazzi maggiore consapevolezza e senso di responsabilità quando si trovano on line. Fosse solo per monitorare le attività dei figli, i genitori devono saper insegnare come si utilizza Internet e cosa non è giusto fare con un telefonino. Ma il decalogo si estende a tutti i soggetti che sono chiamati a vigilare sulla sicurezza informatica di tutti e quindi il riferimento chiaro è alle autorità preposte. E´ quindi il caso di ricordare che esiste e lavora molto efficacemente una Polizia specializzata nelle Comunicazioni che opera proprio per contrastare i crimini informatici e che, pensate, sta allestendo " per ottemperare agli obblighi di legge " un centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia on-line. Un parolone brutto che tradotto brutalmente per maggiore immediatezza, significa contrastare lo spaccio di pornografia minorile su Internet e gli abusi contro i minori, ma non solo. Di fronte a casi di cronaca scottanti, in molti si sono chiesti se fosse possibile obbligare i fornitori di accesso a chiudere i rubinetti di Internet a questi criminali. La risposta è arrivata subito attraverso una legge italiana che ha stabilito precisi obblighi e delle procedure tecniche per farlo. Putroppo però, Internet non ha confini territoriali e sulla pedopornografia ci sono sensibilità diverse da Paese a Paese in ogni parte del mondo. Pensate anzitutto che in Olanda esiste ed è attivo un partito politico riservato ai pedofili. Pensate ad esempio che in Germania si trova un sito Internet che inneggia tranquillamente alla pedofilia, senza minimamente violare la legge tedesca. Cosa possiamo fare per filtrare quel sito dall´Italia? Anzitutto va detto che le autorità tedesche non ravvisano nemmeno l´apologia di reato per un sito pedofilo come quello, mentre se fosse stato hostato su server italiani sarebbe stato posto sotto sequestro in poche ore. Ma il fatto su cui dobbiamo prestare attenzione, è che la legge italiana si occupa solo di pornografia minorile, e non riesce perciò a colpire un placido signore che assurdamente sostiene con una web-cam, la sua assoluta convinzione che la pedofilia sia lecita e raccomandabile come pratica diffusa. E´ di tutta evidenza quindi, che il problema pone molti pi๠dubbi di questi ora esposti, anche di carattere generale oltre che legislativo e costituzionale. C´è chi si chiede se sia lecito censurare questi soggetti. Alcuni invece sono convinti che si debba procedere come per la pedopornografia, ossia impedire l´accesso a quei siti. Ma si tenga presente che tutto questo dibattito ha portato cattiva pubblicità indiretta sul fenomeno, che prima era un sito totalmente sconosciuto, ed ora è diventato un fatto di curiosità per molti che mentre prima ne ignoravano l´esistenza, poi si sono trovati a cercare quel sito per la sola curiosità di conoscerne il contenuto e poi magari sentirsi offesi, indignati o intimiditi. Resta quindi una sola certezza: si deve fare ancora molto per ostacolare questi abusi ma la chiave che porterà al successo passa necessariamente attraverso una maggiore alfabetizzazione informatica ed una diffusione delle regole per un uso sempre pi๠sicuro della Rete, per non mandare sprecate le enormi possibilità che essa ci mette quotidianamente a disposizione.
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