Sulla Rete unica: TIM e Openfiber

Oggi è la giornata in cui BASSANINI incontra VESTAGER ossia la commissaria europea antitrust.

E’ quindi un giorno IMPORTANTE per Openfiber.

Starace che fa? dichiara che “non è importante”.

. «Ho letto questa mattina sui giornali – ha commentato Starace -. Non mi sembra sia la cosa più importante in questo momento». Certo se le obiezioni dell’Autori- tà per la concorrenza prendessero una forma più concreta, il rischio che il modello messo in piedi nelle scorse settimane debba essere smontato non è peregrino. Il punto vero sarà capire il prezzo – anche in termini di rallentamento degli investimenti sulla fibra – che tutto questo potrà comportare.

Questa dualità è indice forse di ulteriore debolezza.

Il problema antitrust si pone sulla base del MOU tra TIM e CDP per il futuro AccessCo a guida TIM.

Il punto antitrust è la “guida TIM” della rete unica.

Serve però che sia commesso il fatto perchè si azioni l’antitrust. Per ora siamo allo step prima, ossia Fiberco tra TIM e KKR che non dovrebbe avere problemi antitrust.

Bassanini ha forse finito le cartucce in Italia e le spara in UE?

Una società unica wholesale only a guida pubblica (come dice il Ministro del Tesoro Gualtieri) è possibile, non pone problemi antitrust, semmai di Aiuti di Stato (una normativa che sta cambiando…).

Ultima considerazione: Fastweb ha capito dove sta il nocciolo della questione. IL COINVESTIMENTO (lo hanno già sperimentato con fiberflash ossia TIM + FW) crea molti meno problemi e ha solo grandi vantaggi dal prossimo nuovo codice delle comunicazioni.

E infatti Calcagno giustamente dichiara:

In generale, ha aggiunto, “la semplificazione tutta politica della rete unica e’ mal posta. Non ci sara’ mai una rete unica” data la pluralita’ di reti esistenti sia sul fisso che sul mobile. “Si puo’ – ha concluso Calcagno- parlare di co-investimenti, come abbiamo fatto da quando siamo nati”.

Saluti

Dario