Questa mattina ho ricevuto una lettera da Telecom Italia in cui mi avvisavano di aver avviato le pratiche per inserire la fibra ottica dentro le verticali del palazzo, in Roma, zona Prati.
E’ di tutta evidenza che la cosa mi ha interessato da un punto di vista professionale, prima ancora che in qualità di ‘amministratore del condominio’.
Da un punto di vista di mercato, l’ingresso di un operatore nelle canaline del palazzo può facilmente dar luogo a pratiche escludenti di varia natura (non solo preemption, ma anche cut-off nel caso di altri operatori in unbundling su rame). Del resto il tenore della lettera lascia già intendere che le canaline del palazzo sono viste sotto il profilo giuridico, come un diritto di proprietà che Telecom avoca a se stessa, non si capisce bene su quali basi normative.
Tuttavia c’e’ da sperare che qualche amministratore di condominio porti in assemblea la faccenda senza farsi intimidire da questo abile fraseggio, tutto da dimostrare.
(cliccare per ingrandire la prima pagina della lettera)
(cliccare per ingrandire la seconda pagina della lettera)
Certo che mettere i puntini sulle i a prescindere denota una certa coda di paglia di parte di Telecom…
Bon, vedremo cosa succede
Le basi normative sono qui:
Decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112
“Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività , la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione Tributaria”
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 147 del 25 giugno 2008 – Suppl. Ordinario n.152/L
Titolo II
SVILUPPO ECONOMICO, SEMPLIFICAZIONE E COMPETITIVITà
Capo I
Innovazione
Art. 2.
Banda larga
1. Gli interventi di installazione di reti e impianti di comunicazione elettronica in fibra ottica sono realizzabili mediante denuncia di inizio attività .
2. L’operatore della comunicazione ha facoltà di utilizzare per la posa della fibra nei cavidotti, senza oneri, le infrastrutture civili già esistenti di proprietà a qualsiasi titolo pubblica o comunque in titolarità di concessionari pubblici. Qualora dall’esecuzione dell’opera possa derivare un pregiudizio alle infrastrutture civili esistenti le parti, senza che ciò possa cagionare ritardo alcuno all’esecuzione dei lavori, concordano un equo indennizzo, che, in caso di dissenso, e’ determinato dal giudice.
3. Nei casi di cui al comma 2 resta salvo il potere regolamentare riconosciuto, in materia di coubicazione e condivisione di infrastrutture, all’Autorità Garante per le Comunicazioni dall’articolo 89, primo comma, del decreto legislativo 1° agosto 2003, n. 259. All’Autorità Garante per le Comunicazioni compete altresì l’emanazione del regolamento di cui all’articolo 4, terzo comma, della legge 31 luglio 1997, n. 249, in materia di installazione delle reti dorsali.
4. L’operatore della comunicazione, almeno trenta giorni prima dell’effettivo inizio dei lavori, presenta allo sportello unico dell’Amministrazione territoriale competente la denuncia, accompagnata da una dettagliata relazione e dagli elaborati progettuali, che asseveri la conformità delle opere da realizzare alla normativa vigente. Con il medesimo atto, trasmesso anche al gestore interessato, indica le infrastrutture civili esistenti di cui intenda avvalersi ai sensi del comma 2 per la posa della fibra.
5. [….]
..quel riferimento al diritto di passaggio ਠvalido ma non c’ਠscritto che le canaline del palazzo sono di telecom. fammi capire, quali sarebbero allora le infrastrutture interne di telecom italia?
Oggi sono lanciato, senti questa:
in un condominio di 116 anni, acquisto l’anno scorso delle cantine e trovo dei vecchi cavi marci, rotti, rosicchiati dai topi di Telecom, che passano a fianco dei cavi AEM della corrente elettrica, dell’A2A della rete del gas, della fibra di Fastweb e….attenzione!!….ai tubi dell’acqua che perdono!
Un vecchio anziano del palazzo mi segnala che una decina di anni fa tutto andò a fuoco e non ho avuto dubbi a crederci.
Inizio la ristrutturazione e dopo un po’ sono costretto a fermarmi perchਠnon riesco a trovare una sistemazione a norma per tutto quel casino.
Segnalo a tutti i Fornitori interessati i problemi e mi rispondono piuttosto rapidamente ad esclusione di Fastweb (che non ha ancora risposto) e di Telecom che addirittura mi segnala che devo pagare 1500 euro per spostare il cavo in una zona che ugualmente devo predisporre a norma e a spese mie.
Premetto che non esiste nessun diritto di passaggio, nਠusucapione in atto o quant’altro; una volta si faceva così…i cavi murati nel cemento e nell’asfalto.
La domanda sorge spontanea: io a Telecom pago il servizio, anche quelli non richiesti, e Telecom cosa fa per meritarsi il diritto di passaggio in casa mia?? Nel caso in cui si verifichi un disservizio come potranno accedere i tecnici Telecom per ripristinare il servizio al Condominio?
“Questa ਠloro trincea” hanno detto…scavata in casa mia….ALLORA E’ GUERRA! 😀